L'inizio della vicenda risale al 2016 quando il tribunale di Firenze su proposta della Dia aveva disposto il sequestro e la confisca a un imprenditore calabrese di tre unità immobiliari nel centro storico di Firenze: un appartamento e due ristoranti. Contro questo provvedimento l'imprenditore aveva presentato ricorso poi respinto dalla Corte d'appello di Firenze nel febbraio dello scorso anno e, a giungo 2018, anche dalla Cassazione.
Da qui l'esecuzione della sentenza operata dalla Dia fiorentina. I beni dell'imprenditore, per un ammontare totale di due milioni di euro, passeranno a questo punto allo Stato in via definitiva.