Cronaca

Processo Menarini, assolti i fratelli Aleotti

La Corte di appello ha assolto dall'accusa di riciclaggio Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, ordinando di restituire loro 700 milioni di euro

I giudici della Corte di appello hanno assolto dall'accusa di riciclaggio Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, figli di Sergio, il titolare della multinazionale farmaceutica Menarini, deceduto nel 2014. Confermata anche in appello l'assoluzione per la madre Massimiliana Landini. I giudici hanno anche ordinato la restituzione di tutte le somme che sono stati sequestrate agli Aleotti, ai fini di confisca: si trattava inizialmente di un miliardo e duecento milioni di euro di cui oggi restano, chiuse le pendenze con il Fisco, 700 milioni.

In primo grado la presidente del gruppo Lucia Aleotti era stata condannata a dieci anni e sei mesi di carcere per i reati di riciclaggio e corruzione, il fratello Giovanni, vicepresidente, a sette anni e sei mesi per riciclaggio.

"La Corte di appello ha riconosciuto la completa insussistenza dell'ipotesi di truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale - ha scritto in una nota il consigliere di amministrazione del gruppo Menarini Carlo Colombini - E' stato quindi nuovamente confermato che i prezzi dei farmaci Menarini non sono mai stati gonfiati, riconoscendo così all'azienda la totale correttezza del proprio operato".

"Siamo felici di questa decisione - si legge in una nota dell'azienda - Sono trascorsi moltissimi anni dall'inizio di questa dolorosa vicenda ma finalmente il giudice ha riconosciuto l'estraneità degli azionisti di Menarini dai fatti di cui erano ingiustamente accusati. Ora Lucia e Alberto Aleotti potranno continuare a dedicarsi alla crescita del gruppo Menarini che conta più di 17mila dipendenti. Pur non essendo coinvolto direttamente, il gruppo ha subito certamente contraccolpi e gravi danni di immagine, anche a livello internazionale, a causa di questa inchiesta".