Attualità

Micro-telescopi per migliorare la vista dei pazienti

Una speciale lente intraoculare può restituire la capacità di leggere e guardare la tv. Per l'ospedale Palagi riconoscimenti e un finanziamento

Un micro-telescopio intraoculare per restituire la capacità di leggere o guardare la tv a pazienti che avevano perso la visione centrale. Era il 2023 quando, nel blocco operatorio dell’ospedale Piero Palagi, furono impiantate per la prima volta due lenti intraoculari telescopiche. 

Adesso, a poco meno di due anni dal primo intervento eseguito dal direttore della struttura operativa complessa Oculistica, Francesco Barca coadiuvato da un team di esperti,  il percorso di riabilitazione visiva per pazienti con degenerazione maculare senile, in stadio avanzato, che al Palagi inizia proprio con l’impianto di un micro-telescopio ultratecnologico, ottiene i primi riconoscimenti dalle istituzioni e anche un finanziamento.

L’ospedale Palagi è la prima struttura sanitaria in Italia dove è possibile eseguire l’impianto del micro-telescopio mediante l’erogazione da parte del sistema sanitario regionale. Ulteriori lenti, infatti, potranno essere acquistate ora per proseguire questo percorso grazie ad un finanziamento regionale.

Dal 2023, quando furono impiantate per la prima volta in pazienti affetti da grave degenerazione maculare senile atrofica, al Palagi sono stati eseguiti altri sei intervento dello stesso tipo, tutti con esito positivo. 

Il dispositivo che viene impiantato, spiega l'Asl centro, funziona come un vero e proprio telescopio “miniaturizzato” intraoculare, che permette un forte ingrandimento dell'immagine, non raggiungibile con le lenti intraoculari standard. Questo tipo di intervento è indicato nei pazienti affetti da cataratta e da degenerazione maculare senile in fase avanzata e prevede la rimozione della cataratta per sostituirla con l’innovativo tipo di lente intraoculare.

“La degenerazione maculare senile è una delle patologie retiniche più diffuse e, nelle sue forme più avanzate, rappresenta una delle principali cause di cecità e ipovisione a livello globale – spiega il dottor Barca - L’introduzione di questa innovativa tecnologia offre ai pazienti un’opportunità concreta per migliorare la funzione visiva. Tuttavia, il trattamento non si esaurisce con l’intervento chirurgico, ma prevede un percorso riabilitativo post-operatorio, essenziale per adattarsi al dispositivo impiantato e sfruttarne al meglio le potenzialità”.