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Miele toscano in ginocchio per le pazzie del meteo

Colpo mortale alla produzione calata del 30 per cento rispetto alla media. Letali la gelata di fine aprile e la siccità estiva

Stagione da dimenticare per la produzione del miele toscano che tra primavera e estate se l'è dovuta vedere prima con la gelata di fine aprile e poi con il caldo estremo durato tutta l'estate. Conseguenza: raccolti prossimi allo zero soprattutto per il miele di sulla e per quello di tiglio e calo generale del 30 per cento rispetto alla norma. Un dato che incide molto anche sulla produzione nazionale: in Toscana e in particolare nell'area di Montalcino si concentra circa il 10 per cento della produzione italiana. Si parla di circa 23mila quintali. 

Ad andare male, sono anche l'erba medica e tutti millefiori che forniscono il nettare nella stagione estiva. Guardando agli apicoltori, in Toscana se ne contano 4.657, il 40 per cento dei quali sono aziende che commercializzano la propria produzione.  "Sono dati riferiti a luglio - spiega Michele Valleri dell'Osservatorio nazionale del miele - ma dopo quel mese non si è aggiunto niente. Qualcosina nella zona di Monteaperti, ma si parla di 3 chili a famiglia. La gelata di fine aprile ha rovinato le piante di acacia e la fioritura, poi la siccità unita al gran caldo ha fatto il resto".

Una nota positiva. Il castagno, che negli ultimi anni è stato afflitto dalla piaga del cinipide, si sta riprendendo e con esso anche la produzione di miele.