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Goleade infinite, addio a Kurt Hamrin

Soprannominato Uccellino, il bomber ha fatto la storia della Fiorentina negli anni 60 collezionando 151 reti. Aveva 89 anni. Cordoglio istituzionale

Kurt Hamrin

Goleade infinite, mai eguagliate, che hanno fatto la storia del calcio e in particolare della Fiorentina che oggi ha annunciato la morte di Kurt Hamrin all'età di 89 anni.

Nei primi anni 60 del Novecento Hamrin ha fatto delle sue imprese in campo in maglia viola una leggenda, agguantando il record di gol segnati per la squadra gigliata: ben 151.

Soprannominato Uccellino, Hamrin gioco nei colori della Fiorentina dal 1958 al 1967, per poi approdare al Milan dove rimase fino al 1969.

Il presidente Commisso, la dirigenza e tutta al Fiorentina hanno espresso il loro cordoglio: "Hamrin è stato e sarà per sempre un'autentica leggenda per tutti gli appassionati di calcio e, in particolare, per i tifosi della Fiorentina. Detiene tutt'ora il record di gol in maglia viola insieme a Batistuta, con il giglio sul petto ha conquistato una Coppa delle Coppe e due Coppa Italia ed ha legato indissolubilmente la sua vita alla città di Firenze", recita un post della società viola su Facebook.

Per Hamrin il cordoglio istituzionale, su tutte le espressioni quella del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: "Con Hamrin perdiamo una vera e propria leggenda, un mito della Fiorentina, la cui maglia ha vestito per quasi 10 anni conquistando il record di gol segnati in viola, ma anche della storia del calcio in asssoluto".

"Non c'è tifoso della mia generazione - ricorda il presidente - che non si sia emozionato vendendolo volare in campo, non c'è ragazzino che non abbia fantasticato cercando di emularne le gesta. L'Uccellino, come era stato soprannominato, oggi è volato via per davvero, ma il suo ricordo resterà eterno".

E infine: "Firenze e la Toscana perdono uno dei cittadini più amati, perchè lui, non fiorentino e non toscano, aveva scelto Firenze e la Toscana per continuare la sua vita, nel quartiere di Coverciano, non lontano dai quei campi che per lui sono stati non tanto un lavoro quanto una ragione di vita. Ciao Kurt, non ti dimenticheremo".