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Mps, dissipazione e vendette

La commissione d'inchiesta del Consiglio regionale sui rapporti fra il Monte dei Paschi e la Regione ha ascoltato altre quattro testimonianze

Continuano a ritmo serrato le audizioni nella commissione d’inchiesta “In merito alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e alla Banca Monte dei Paschi di Siena e ai rapporti con la Regione Toscana”, presieduta da Giacomo Giannarelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle. Nell'ultima seduta sono stati ascoltati Maria Alberta Cambi presidente associazione Buongoverno Mps, Norberto Sestigiani ex dirigente Banca Mps, Gabriele Corradi ex candidato sindaco di Siena e Fabio Ceccherini, ex presidente della Provincia.

“Sono rimasto particolarmente colpito, e con me anche gli altri commissari, da alcune dichiarazioni sulle quali è evidente dovremo tornare" ha commentato il presidente Giannarelli a conclusione dei lavori. 

Tra queste quella di Corradi che ha citato la lettera di Botin agli azionisti “nella quale scrive di essere riuscito a vendere una banca ciofeca al Monte dei Paschi che l’ha pagata più del suo valore” nonchè di “aver appreso che l’ex sindaco Ceccuzzi fosse un dominus, fatto fuori da Alberto Monaci per riscattare il fratello non più eletto nel consiglio di amministrazione della Banca”. 

Altra dichiarazione ritenuta interessante è stata quella sull’operazione immobiliare Casaforte, ben raccontata da Sestigiani, dalla quale “emerge - ha spiegato Giannarelli - un ulteriore dissipamento delle risorse della banca”.