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Musica sempre, addio a Marco Vavolo

Il pianista fiorentino ha portato nel mondo il suo talento di musicista radicato nel repertorio ma attento alle suggestioni più nuove

Marco Vavolo (Foto dal suo profilo Facebook)

Il repertorio al centro ma poi la capacità di rideclinarlo al tornasole delle suggestioni più nuove, portando nel mondo un talento musicale poliedrico e sempre attuale: è morto il pianista fiorentino Marco Vavolo, una vita sempre legata alle note non solo come esecutore di vaglia, ma anche come compositore e direttore d'orchestra, docente appassionato e dirigente di organismi musicali.

I funerali, fa sapere Confartigianato Imprese Firenze, si terranno domani 24 Giugno alle 15 alla Chiesa dell'Immacolata di via Paoletti, nel capoluogo toscano.

Classe 1939, Vavolo si è formato nel conservatorio Cherubini del capoluogo toscano diplomandosi in pianoforte, organo e composizione. Presto scala le ribalte internazionali con una produzione che spazia dal sinfonismo al balletto, alle musiche di scena e all'opera. 

Alacremente attivo in tutta Italia, nel mondo ha diretto fra le altre le orchestre di Malmoe in Svezia, di Bergen in Norvegia. 

Nel Cda dell'Orchestra della Toscana fin dai suoi albori, ha ricevuto il Premio Firenze alla carriera e il Premio “Beato Angelico”.

All'attività di scena ha affiancato docenze nel conservatorio Rossini di Pesaro e poi al Cherubini in cui era stato allievo a Firenze. Poi i corsi all'università dell'età libera a Firenze.

"Unico pianista italiano - ricorda la nota biografica che gli dedica il portale del Centro studi Dallapiccola - Marco Vavolo è stato invitato a tenere un concerto al Parlamento Europeo di Bruxelles nel Marzo 2014 nel trentennale della costituzione dell’Unione Europea, eseguendo, nella Sala Menhuin, la sua trascrizione pianistica da concerto dei 28 Inni Nazionali dei Paesi membri della Cee".