"L’espressione di una netta contrarietà rispetto all’ipotesi di accorpamento della PAC in un fondo unico, che rischierebbe di indebolirne le finalità specifiche e l’efficacia territoriale, e la richiesta alla Giunta di attivarsi nei confronti del Governo nazionale affinché assuma una posizione chiara e propositiva nelle interlocuzioni con le istituzioni europee tesa a tutelare il ruolo strategico della Politica Agricola Comune (PAC) e a preservarne un’adeguata dotazione finanziaria nel quadro del futuro bilancio pluriennale dell’Unione Europea 2028–2034”.
È questo l’obiettivo della mozione presentata in Consiglio regionale dai consiglieri del Partito Democratico Marco Niccolai e Gianni Anselmi, rispettivamente Presidente della Commissione per lo sviluppo delle Aree interne e Presidente della Commissione Sviluppo economico e rurale, in merito alla proposta per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) relativo al periodo 2028–2034 presentata dalla Commissione europea, nell’ambito del quale viene introdotto il principio del cosiddetto “Fondo Unico europeo”.
“Secondo le prime stime - sottolinea Niccolai - tale impostazione comporterebbe un taglio delle risorse destinate alla Politica Agricola Comune (PAC) di circa il 20% rispetto al periodo 2021–2027, con una riduzione complessiva di circa 80 miliardi di euro a livello europeo e circa 8 miliardi in meno per l’agricoltura italiana, con grandi conseguenze anche in Toscana".
"Anche nell'assemblea regionale di Coldiretti della scorsa settimana - continua Niccolai - è emersa la forte preoccupazione e contrarietà sia al taglio delle risorse che al principio del Fondo Unico, ritenendo che questo possa determinare un’erosione dei principi di solidarietà e coesione che storicamente ne costituiscono l’impianto fondativo. Senza contare il rischio di compromettere la continuità degli interventi attualmente in corso riducendo l’efficacia degli strumenti finalizzati a contrastare lo spopolamento rurale, promuovere la transizione ecologica e sostenere il ricambio generazionale”.
“L’eventuale istituzione di un Fondo Unico con assegnazioni variabili in funzione di priorità definite a livello centrale - sottolinea Anselmi - rischia di indebolire i meccanismi di programmazione territoriale delle politiche agricole e di rendere meno prevedibili le risorse destinate ai Piani Strategici Nazionali, compromettendo anche il principio di sussidiarietà. L’agricoltura rappresenta un settore strategico non soltanto per l’economia ma anche per la tenuta sociale, ambientale e paesaggistica dei territori, in particolare in contesti fragili e marginali dove l’attività agricola assume un importante ruolo di presidio del territorio e di tutela delle risorse naturali”.
“Per questo - concludono Anselmi e Niccolai - chiediamo alla Giunta di coinvolgere le altre Regioni per un’azione congiunta volta a manifestare la necessità che le eventuali scelte di revisione del Quadro finanziario pluriennale non pregiudichino il contributo delle politiche agricole e di coesione allo sviluppo dei territori rurali, in particolare quelli interni e montani”.