Su 24 consiglieri comunali del Partito Democratico 14 dovrebbero votare a favore della mozione presentata da Tommaso Grassi, Donella Verdi e Giacomo Trombi di Sinistra Ecologia e Libertà e già approvata nelle scorse settimane in Commissione affari generali, che prevede la possibilità di trascrivere nei registri comunali i matrimoni omosessuali celebrati all'estero.
Secondo Angelo Bassi, capogruppo del PD a Palazzo Vecchio, i consiglieri che non voteranno a favore della mozione si asterranno, per evitare di creare spaccature su un tema delicato come quello dei diritti civili. Spaccatura che si è registrata già in Commissione, quando un consigliere democratico ha votato contro la mozione di Sel, mentre altri due si sono astenuti.
“La città di Firenze deve dare un segnale - ha detto Tommaso Grassi - È evidente l'incapacità del Pd fiorentino di ricomporre le diverse anime e di arrivare a una posizione unitaria”.
Il quadro che si profila è comunque chiaro: ai 14 si del Partito Democratico si sommeranno i 3 del Movimento 5 Stelle, i 3 di Sel e il si di Cristina Scaletti.
I cinque consiglieri di Forza Italia e Fratelli d'Italia confermeranno invece il no, già espresso in commissione.
Nel salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, a presidiare il dibattito e il voto, ci saranno anche i membri dell'associazione Ireos, che da anni opera a Firenze per promuovere i diritti e la cultura di gay, lesbiche e transessuali.