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Panico coronavirus, turismo sull'orlo del baratro

In Toscana saltate già il 70% delle prenotazioni negli agriturismi e il 40% negli alberghi. Bruciati 200 milioni di euro di prenotazioni in Italia

Il panico da coronavirus sta causando in Italia una crisi senza precedenti per il turismo. Allarme per il settore anche in Toscana dove si possono già stimare oltre il 40% delle disdette.

A livello nazionale in meno di una settimana dall’esplosione dell’emergenza, alberghi, b&b e agenzie di viaggio hanno già visto andare in fumo 200 milioni di euro di prenotazioni per il mese di marzo a livello nazionale. A stimare l’impatto dell’emergenza sulle imprese del turismo a livello nazionale è Assoturismo Confesercenti. Un settore che rischia di affondare e che vale il 13% circa del Pil italiano.

E l’indotto ricettivo in Toscana è al collasso, con il sistema di alberghi collegati alla ristorazione negli agriturismi che sta subendo un contraccolpo difficilmente arginabile.

La scarsa informazione e la paura diffusa nella popolazione ha provocato numerose disdette: secondo la stima fatta da Federalberghi, un calo del 40% a Firenze, a Montecatini oltre 18mila cancellazioni da qui a luglio, in Versilia cancellazioni di eventi, ma le criticità sono diffuse in tutta la Regione con danni oggi difficilmente calcolabili dovute all'inserimento dell'Italia come destinazione sconsigliata da molte Nazioni.

Coldiretti Toscana dipinge uno scenario con il 70% delle cancellazioni delle prenotazioni dei turisti nelle strutture agrituristiche.

“La situazione è grave e preoccupante – denuncia Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – con il 70% delle disdette delle prenotazioni nel breve periodo e del 30% fino all’estate. A forte rischio a questo punto l’andamento delle ricettività per il perdiodo di Pasqua, storicamente uno dei più indicati per lòa vacanza in agriturismo”.