Politica

Parrini attacca Bersani, Rossi contro la scissione

Alta tensione anche nel Pd Toscana a poche ore dalla direzione del partito in cui potrebbe consumarsi l'ultima sfida fra Renzi e la minoranza dem

Dario Parrini ed Enrico Rossi

La direzione nazionale del Pd è convocata per oggi a Roma alle 17 e all'ordine del giorno c'è nientemeno che il tentativo di ricucire le fratture fra Matteo Renzi e la minoranza dem concordando alcuni correzioni dell'Italicum, la legge elettorale, passaggio cruciale affinchè il partito possa presentarsi al referendum costituzionale del 4 dicembre ricompattato in un fronte unico a favore del sì. 

Va detto che mai incontro ebbe peggiori premesse: durante la domenica della vigilia, sia il segretario premier che i più autorevoli esponenti della minoranza del partito si sono affannati a rilasciare dichiarazioni che non lasciano spazio neppure all'illusione di un accordo.

In attesa del faccia a faccia e di imprevisti di colpi di scena, sono scesi in campo due esponenti dem toscani, il governatore Enrico Rossi e il segretario del Pd Toscana Dario Parrini, con argomentazioni assai diverse. 

Il presidente Rossi, dopo aver  chiesto ieri, via blog, a Matteo Renzi di dare ascolto alle ragioni del no "per non distruggere il Pd", oggi ha tirato le orecchie ai compagni di partito che ventilano scissioni: "Cresce lo scontro all'interno del Partito Democratico - ha scritto Rossi su Fb - Ieri ho fatto un appello a Matteo Renzi perché dialogasse con i compagni del No. Con analoga fermezza rispondo a chi ventila scissioni: qui non è in gioco il destino individuale di ciascuno di noi, ma il lavoro, l'impegno e gli ideali di milioni di persone che guardano ancora con fiducia al Partito Democratico".

Il segretario toscano del Pd Dario Parrini se l'è presa invece con Pierluigi Bersani, ormai fra i più fieri sostenitori del no al referendum e grande critico dell'Italicum.

"C'è chi vuol farci credere che dare agli italiani il diritto di sapere la sera delle elezioni da quale maggioranza saranno governati nei cinque anni successivi significa ferire la democrazia e la forma di governo parlamentare - ha scritto Parrini in una nota - È vero il contrario: garantire questo diritto vuol dire rendere un servizio alla democrazia e alla forma di governo parlamentare. Nel 2012 anche Bersani, allora segretario del Pd, la pensava così. Ora che da non segretario si preoccupa solo di combattere il segretario che c'è, la pensa all'opposto".