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Parrucchieri ed estetisti furiosi per la Fase 2

Per loro di riaprire non se ne parla prima di giugno. In Toscana a rischio 11.000 imprese con 35.000 addetti. E lanciano l'allarme abusivi

Avevano chiesto di riaprire subito e invece saranno, con estrema probabilità, tra gli ultimi a poter tornare al lavoro. Sono i parrucchieri e gli estetisti che in Toscana costituiscono una fetta consistente delle circa 110.000 imprese artigiane esistenti e ora alle prese con le restrizioni anti-Covid: sono 11.000 e occupano circa 35.000 addetti per un volume d'affari di circa 72 milioni di euro. Solo nell'area fiorentina, spiega Confartigianato, sono 2.500 tra imprese operanti nei settori di acconciatura, estetica, tatuaggi e piercing, per un totale di 8mila addetti. 

Per loro la riapertura prevista dal decreto del presidente del Consiglio è prevista ben oltre il 4 maggio: se ne riparla, probabilmente il 1 giugno e con norme anti-contagio rigidissime in buona misura ancora allo studio. E a rischio, secondo le stime attuali, c'è all'incirca un quarto del fatturato annuo.

Il rischio, dicono gli operatori ancora fermi al palo, è che il settore vada in mano agli abusivi e ora si dicono pronti ad azioni di protesta già annunciate anche da altri settori. "Così ci ammazzate", si legge in una nota di Confartigianato. 

Le imprese toscane del settore benessere  fanno parte di un più ampio panorama che a livello nazionale, spiega CNA, comprende 135mila imprese e oltre 260mila addetti, che partecipano "in maniera determinante all'economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione - prosegue l'associazione di categoria".