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Pasti confezionati, la spuntano i vigili del fuoco

Raggiunto un accordo che rimette in funzione le cucine dei distaccamenti delle caserme dopo le proteste per i piatti già pronti serviti

La protesta delle scorse settimane contro i piatti preconfezionati ha sortito i suoi effetti. Lo ha detto la Cgil Toscana che in una nota ha reso noto il raggiungimento di un accordo sulle mense dei vigili del fuoco. Il sindacato spiega che al 31 dicembre "le quindici lavoratrici (più dieci contratti a termine arrivati a scadenza) dell'appalto della ristorazione erano state licenziate, non riassunte dalla Ri.ca, la nuova azienda vincitrice del bando che prevedeva che nei distaccamenti non venisse più preparato il vitto per i pompieri". 

Ieri la firma dell'accordo a Firenze tra sindacati regionali di categoria e azienda "che prevede l'assunzione delle 15 lavoratrici. Recuperati anche alcuni dei contratti a termine". 

"Abbiamo vinto una importante battaglia, con grande rilevanza politica - ha detto Stefano Nicoli di Filcams Cgil Toscana -. Resta un problema: il bando dell'appalto vinto dalla Ri.ca rimane al massimo ribasso, con un taglio di oltre il 40 per cento del monte ore complessivo e con un arretramento pesante della qualità dell'alimentazione dei vigili del fuoco, lavoratori che fanno un attività soggetta a grandi sforzi psicofisici e per questo la consumazione di un pasto è importantissima". Questione che ora la Cgil intende portare all'attenzione del ministero dell'Interno.