Attualità

Pd, fuori fuori, unità unità

Il governatore Rossi condanna i toni troppo accesi di Renzi contro la minoranza Pd. Il vicesegretario Guerini: "Con Bersani la lealtà è venuta meno"

Lorenzo Guerini ed Enrico Rossi

Gli attacchi di Matteo Renzi alla minoranza del Pd nel lungo discorso di chiusuta della Leopolda 7 e i cori "Fuori, fuori" scanditi dai suoi sostenitori hanno ulteriormente esasperato lo scontro interno al partito.

Pur avendo sempre avuto una posizione sostanzialmente moderata delle diatribe fra dem, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non ha gradito le invettive di Renzi. "Il ruolo del segretario è quello di  unire - ha dichiarato Rossi - E' un errore aver tanto diviso ed eccitato gli animi, io sono per rispondere con cori 'unità, unità' a quelli 'fuori, fuori'".

"La Dc fu molto divisa fra repubblica e democrazia - ha detto ancora Rossi - ma De Gasperi si impegnò molto a tenere unito il partito. Nonostante le divisioni nel Pd si deve stare tutti nello stesso partito. Lo dice uno che non è renziano ma che voterà sì al referendum perchè è comunque un passo avanti".

"Non è certo stato Renzi a dire fuori, è stata la platea a reagire in un modo che non condivido rispetto ad atteggiamento incomprensibili e sconcertanti - ha dichiarato invece il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini - La nostra comunità chiede unità e lealtà. E questa lealtà è spesso venuta meno in questi ultimi mesi. Nel momento in cui si sta facendo uno sforzo nel partito per trovare un'intesa (il riferimento è ale modifiche alle legge elettorale Italicum, ndr) bombardare quotidianamente l'attività della nostra commissione e delegittimarla non mi pare un grosso contributo all'unità".