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Pendolari Av "Stop alla prenotazione obbligatoria"

Richieste espresse da parte di un gruppo di cittadini e riportate a cura del “Comitato Pendolari AV Firenze – Bologna” l'obbligo della prenotazione

Venire incontro a chi è pendolare anche se delle linee Av. C'è chi infatti vive magari in Toscana e lavora in Emilia Romagna, visto che la tratta Firenze Bologna è di solo 35 minuti. 

L'obbligo di prenotazione è stato introdotto lo scorso 1 luglio per evitare il sovraffollamento, prima di quel giorno era facoltativo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu quando, lo scorso maggio, i pendolari della linea veloce Torino-Milano affollarono la Business class perché non c'erano posti per sedersi. Così è scattata la nuova norma.

E l’Italia dei Valori della Toscana, nel corso del Coordinamento Regionale del 28 Novembre 2015, in risposta alle richieste espresse da parte di un gruppo di cittadini e riportate a cura del “Comitato Pendolari AV Firenze – Bologna”, si è espressa in merito all’obbligatorietà delle prenotazioni per gli abbonati dei treni dell’Alta Velocità.

In particolare, il Segretario Regionale Giovanni Fittante ha osservato che "la prenotazione obbligatoria va contro l’idea e la logica dell’abbonato pendolare di prendere il primo mezzo utile; comporta dispendio di tempo per le prenotazioni durante il mese precedente; implica una precisa pianificazione di orario, in contrasto con il nuovo modo di concepire il sistema di lavoro del nostro Paese, cioè sempre più flessibile".

"La prenotazione obbligatoria - sempre secondo Fittante - si contraddice all’orario stesso della prenotazione, in quanto quest’ultimo spesso non è definibile con così largo anticipo a causa della variabilità degli orari di lavoro; non è altresì gestibile a ridosso delle festività o ponti, a causa dell’aumento di domanda in questi particolari periodi da parte dei viaggiatori occasionali; la prenotazione obbligatoria contrasta con l’impossibilità di potersi districare tra i vari treni eventualmente in ritardo, e quindi impedisce di usufruire di un “passaggio” da parte del primo treno disponibile".

Giovanni Fittante inoltre ricorda che "l’obbligo della prenotazione, che dovrebbe ovviare al “fenomeno” del sovraffollamento dei treni, in pratica mette solo ed esclusivamente in seria difficoltà il mondo dei pendolari, senza risolvere il problema primario, ed invita pertanto il Governo ad intervenire presso Trenitalia".