Caporalato in due saloni da barbiere tra Firenze e la piana fiorentina, con manodopera straniera sfruttata con paghe irrisorie in un sistema di sfruttamento poggiato sullo stato di bisogno dei lavoratori impiegati nei due negozi: dopo mesi di indagini dei carabinieri, anche col nucleo ispettorato del lavoro (Nil), il sistema è stato smantellato. C'è un indagato per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
E' la procura di Firenze a ricostruire l'esito dell'inchiesta. L'attività investigativa, spiega una nota firmata dal procuratore Filippo Spiezia, è andata avanti da Luglio 2024 a Marzo 2025 portando a disarticolare il sistema messo in piedi da un uomo di nazionalità marocchina ai danni di connazionali. Giunti in Italia in modo irregolare e in grave stato di bisogno, venivano impiegati nei negozi come parrucchieri o barbieri.
Cinque i lavoratori sfruttati identificati, quattro dei quali in possesso di richiesta di permesso di soggiorno per protezione internazionale.
L'indagine ha rivelato che i lavoratori percepivano fra i 3 e i 5 euro l'ora, a fronte di minimali di 8,75 euro orari previsti dal contratto collettivo di riferimento. Gli orari? Da 10 a 12 ore al giorno senza riposo settimanale. E poi niente formazione in materia di sicurezza.