Attualità

Poca voglia di vacanze anche nel dopo Covid

Aumentano gli italiani intenzionati a rimandare le vacanze anche in caso di fine dell'emergenza. E la Toscana teme anche per il turismo nostrano

I contagi calano, la curva epidemiologica tende a scendere (pur con tutte le cautele del caso, alla luce dei contagi e dei decessi che quotidianamente si registrano), ma il Covid fa paura e erode anche la voglia di evasione e di vacanza che, dopo due mesi di lockdown, potrebbero far capolino in vista della tanto sospirata Fase 2. Una prospettiva che spaventa il comparto turistico toscano che pesa per il 12 per cento sul Pil regionale e che, anche in caso di una fine a stretto giro dell'emergenza pagherebbe un conto salatissimo per la perdita della stagione come evidenzia uno studio condotto da Irpet alcune settimane fa (vedi articolo correlato). 

A mettere nero su bianco la poca voglia di vacanza degli italiani è un'indagine di Confturismo-Confcommercio svolta in collaborazione con Swg secondo cui più della metà degli intervistati, il 57 per cento, dichiara che rimanderà le vacanze anche quando l'emergenza sarà finita (a marzo lo dichiarava il 53 per cento). Cresce dunque la schiera di chi preferisce non fare i bagagli e anche chi ha deciso che si sposterà lo farà per pochi giorni, due tre al massimo: lo dichiara il 32 per cento degli intervistati. 

A dichiarare di voler partire senza indugi è solo il 20 per cento degli intervistati nell'indagine. Una cifra ancora bassa che rischia di compromettere anche quella fetta di arrivi provenienti dall'Italia su cui il comparto turistico toscano, specialmente nelle località di mare, conta per cercare di evitare il disastro completo dopo che gli stranieri, alle prese con blocchi dei voli e con l'epidemia che imperversa nei rispettivi Paesi, hanno smesso di arrivare.