Lavoro

Cento toscani perdono il lavoro, si occupavano di migranti

Presidio di protesta Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp per i somministrati del ministero dell’Interno che si occupavano di servizi sull’immigrazione

Dal primo Gennaio, oltre un migliaio di lavoratori in somministrazione del Ministero dell’Interno dislocati tra prefetture e questure che si occupavano della regolarizzazione dei migranti, sono disoccupati. In Toscana sono 100 i lavoratori coinvolti.

I loro contratti sono scaduti e non sono stati prorogati, per questo motivo stamani a a Firenze in via Cavour davanti alla prefettura è stato organizzato un presidio di protesta con Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp.

Le sigle sindacali chiedono una soluzione occupazionale. Per i sindacati “vanno tutelati questi addetti che tra l’altro sono formati e hanno competenze specifiche, è stato un errore non dare continuità al servizio che era fondamentale nella gestione dell’immigrazione. Adesso i primi sono senza lavoro, e le questure e le prefetture vedono messa a repentaglio l’attività di un settore così importante e sensibile come quello delle pratiche per i migranti sul fronte dell’emersione. Chiediamo che si dia continuità al lavoro di queste persone, magari rinnovando il contratto tramite le agenzie interinali, e nel medio periodo che siano assorbite dal Ministero tramite concorsi che riconoscano nei punteggi la preziosissima attività svolta. Che si creano sacche di disoccupazione tramite strutture statali, per di più colpendo servizi così importanti, è inaccettabile”.