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Sciopero totale contro la privatizzazione di Poste

I dipendenti che lavorano allo sportello scenderanno in piazza il 4 novembre a Firenze. I sindacati: "A rischio i posti di lavoro e i servizi offerti"

Muro dei lavoratori contro la privatizzazione e contro l'ulteriore quotazione in Borsa dell'azienda. Scenderanno in piazza anche nel capoluogo Toscano il 4 novembre, cioè nel giorno scelto dai sindacati Slc-Cgil, Slp-Cisl, Failp, Sailp e Ugl per l'astensione dal lavoro indetta a livello nazionale. 

Gli effetti della privatizzazione sono stati discussi dagli stessi lavoratori nell'assemblea che si è svolta nella sede del dopolavoro ferroviario di Firenze. 

“In provincia di Firenze – ha detto Marco Nocentini, segretario territoriale Cisl Poste - il personale applicato alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile. Agli sportelli i clienti scaricano tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito la carenza di personale, non permette a Poste Italiane di garantire gli standard di qualità concordati con le istituzioni. Vogliamo investimenti concreti sul CMP di Sesto Fiorentino.”

Proprio per il Centro di meccanizzazione postale i sindacati ora chiedono nuovi investimenti che permettano di realizzare un polo logistico toscano e nazionale. 

Poi c'è il problema degli organici: "Poste Italiane - ha detto Nocentini - ha deciso di mandare tantissime persone in pensione con prepensionamenti e non ha previsto il turn over e di conseguenza questo avrà effetti negativi sulle aperture degli uffici postali soprattutto in Provincia". 

"Siamo poi fortemente contrari alla consegna a giorni alterni - ha poi aggiunto il coordinatore regionale Slc Cgil Toscana Graziano Benedetti - siamo titolati a dire che le cose devono cambiare". 

La manifestazione fiorentina si annuncia già molto partecipata, con l'arrivo di lavoratori di Poste anche dall'Umbria.