Cronaca

La banda svizzera dei promotori abusivi

Condanne, rinvii a giudizio e un patteggiamento da un milione e mezzo di euro per un gruppo di promotori finanziari. Centinaia di clienti in Toscana

Avevano costituito un'associazione a delinquere per lavorare abusivamente come mediatori finanziari i professionisti finiti questa mattina davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Firenze. Si tratta di promotori che, fra il 2011 e il 2014, scelsero la Toscana per procacciare clienti a favore di una finanziaria svizzera con sede a Zurigo non abilitata ad operare in Italia. Alcuni dei vertici dell'organizzazione sono stati rinviati a giudizio, altri condannati e sanzionati oggi stesso.

Stando agli inquirenti, il capo della banda era un imprenditore svizzero-milanese che oggi ha patteggiato tre anni e due mesi di reclusione versando alla procura un milione e duecentomila euro. Cifra cheè andata ad aggiungersi ai trecentomila euro già sequestrati durante le indagini preliminari. Lìimprenditore, in carcere dal 2014, è stato affidato in prova ai servizi sociali.

Assolti il contabile della banda, e l'uomo ritenuto che trasferiva in Svizzera il denato in contanti rastrellato dai promotori finanziari abusivi.

Il giudice per udienze preliminari ha accolto altri sei patteggiamenti di promotori finanziari reclutati in Toscana. Altri nove sono stati invece rinviati a giudizio.

Gli incontri con i clienti erano organizzati in grandi alberghi fiorentini: i promotori abusivi proponevano ai prescelti di sfruttare maggiori rendimenti trasferendo in Svizzera il loro denaro e in cambio ottenevano ottime provvigioni. Gli investigatori hanno ripreso di nascosto alcuni di questi incontri, fra cui un passaggio il decine di migliaia di euro nascosti in una valigetta da un cliente a uno spallone che poi venne bloccato alla frontiera. I promotori abusivi proponevano anche investimenti in società-fantasma con sede a Panama o nel Belize.