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Dipinto rubato agli Uffizi, spunta lettera del '44

La rivelazione di 'Der Spiegel' in cui si parla di un'indagine per estorsione nel caso del 'Vaso di Fiori' di cui gli Uffizi chiedono la restituzione

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt

Una lettera proverebbe che un soldato tedesco, durante la Seconda Guerra Mondiale, avrebbe trafugato il quadro 'Vaso di Fiori' del pittore fiammingo Jan van Huysum vissuto tra 1682 e 1749 di cui il direttore degli Uffizi Eike Schmidt nei giorni ha chiesto la restituzione al museo con un messaggio rivolto alla Germania. Il dipinto fa parte delle opere evacuate dagli Uffizi nelle ville della campagna fiorentina poi rubate dalle truppe tedesche in ritirata. 

Ne parla la ricostruzione effettuata dal settimanale tedesco 'Der Spiegel' in cui si spiega che la missiva fu inviata dal militare della Wermacht il 17 luglio 1944 alla miglie. "Ho un bel dipinto, fiori su tela. Lo spedisco. Starebbe bene in una cornice dorata". Questo sarebbe dunque l'inizio del viaggio del quadro che, stando a quanto riportato, dopo anni di oblio nel 1991 è stato proposto per una vendita alla case d'aste di Sotheby's a Londra. La casa d'aste però ha rinunciato per la sua incerta provenienza. 

Poi, negli anni 2000, ci sarebbero stati contatti tra alcuni legali degli eredi del soldato e le soprintendenze fiorentine con offerte in cambio di soldi: prima 2 milioni e mezzo di euro e poi 500mila euro. Da qui la denuncia dei funzionari del ministero per i Beni Culturali all'autorità giudiziaria e l'indagine per estorsione della procura di Firenze che vedrebbe indagati quattro cittadini tedeschi. Non si sa ancora dove il quadro si trovi. 

Per Schmidt la ricostruzione del giornale tedesco "testimonia chiaramente come sulla tela del grande maestro olandese si sia consumato in questi decenni un continuo tentativo di sciacallaggio ed estorsione ai danni dello Stato e del''integrità del patrimonio pubblico italiano". L'inchiesta, ha aggiunto il direttore degli Uffizi, dimostra che il ''Vaso di Fiori'' si trova in ostaggio, da oltre 70 anni, d ipersone che cercano, in sostanza, di ottenere un ricco, ingiustificabile riscatto dall'Italia per un capolavoro che legalmente le appartiene e le è stato ingiustamente sottratto durante la guerra. Ed è altrettanto evidente che la Germania, al di là dei formalismi giuridici in tema di prescrizione dei reati, non può più far finta di niente: batta un colpo, faccia in modo di restituire il maltolto a Palazzo Pitti, legittimacasa del ''Vaso di Fiori''.