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Qualità dell'aria, Toscana nei limite di legge

L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha pubblicato i dati della qualità dell’aria relativi alla media annuale nel biennio 2019-2020

Rilevato il PM 2.5 (particolato fine) di oltre trecento città europee, nelle quali vivono oltre 117 milioni di persone. Solamente in 5 di esse di supera i limiti di legge italiano ed europeo (25 μg/m3), ma in 196 non è rispettato il valore raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). 

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente in Italia ha diffuso i dati relativi a 296 punti di campionamento, nel 2020 in 230 la media annuale è stata superiore al valore raccomandato dall’OMS, che è di 10 μg/m3.

Delle 323 città europee di cui sono presenti i dati, 127 hanno una qualità dell’aria classificata come buona, nel senso che è al di sotto del valore raccomandato dall’OMS. In queste città vivono oltre 40 milioni di abitanti. In 196 città europee, nelle quali vivono circa 76 milioni di persone, invece il valore raccomandato dall’OMS viene superato.

Il particolato fine è l’inquinante atmosferico con la maggiore incidenza sulla salute in termini di morti premature e malattie. L’esposizione a lungo termine al PM2,5 causa malattie cardiovascolari e respiratorie.

Se da un lato la qualità dell’aria è notevolmente migliorata negli ultimi anni, dall’altro l’inquinamento atmosferico continua a rimanere elevato in molte città d’Europa.

In Italia, nel 2020 il numero di stazioni di monitoraggio che hanno registrato un valore medio annuo superiore al limite di legge sono state 5 (1,7%), su un totale di 296. La situazione è più problematica se si confrontano i dati rilevati con il valore raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In questo caso le stazioni di monitoraggio che l’hanno superato nel 2020 sono state 230 (77,7%).

In Toscana dei 15 punti di campionamento del PM2,5, nel 2020 nessuno ha superato il limite di legge, quella che ha rilevato la media annua maggiore è stata quella di Capannori (Lucca) con 21 µg/m3. Solamente due, però, quella di URSS (Grosseto) e Cappiello (Livorno) hanno registrato una media annua inferiore al valore raccomandato dall’OMS per la tutela della salute umana.

Vedi anche https://ambientenonsolo.com