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Quando i macchiaioli si incontravano al caffé

Poesia e pittura tornano al Caffé Michgelangiolo, storico punto di riferimento della cultura fiorentina. Giani: "Così rivive la memoria storica"

All'epoca del Caffé Michelangiolo via Cavour si chiamava ancora Via Larga. Ora lo storico locale che fu fucina di idee e punto di riferimento per movimenti e correnti culturali torna a proporre un programma di eventi che punta a riportarlo alle passate glorie.

“La strada che congiunge piazza San Marco a piazza del Duomo, oggi in parte dedicata a Cavour, è stata per molto tempo lo spazio urbano di socializzazione dei fiorentini - ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani -dai tempi di Lorenzo il Magnifico fino all’unità d’Italia si è chiamata via Larga. E in via Larga fiorivano le attività culturali, tra le quali il Caffè Michelangiolo, che fu luogo di cultura per eccellenza a Firenze e che da qualche anno ha riaperto i battenti con l’obiettivo di proporre mostre ed eventi legati alla sua memoria storica e agli artisti che frequentarono il celebre Caffè”.

Oggi alle 19 il primo incontro con la serata “Un maiale nero su un muro bianco”. Nell'occasione sarà presentata anche l’associazione culturale Caffè Michelangiolo. Al centro della serata di domani, il rapporto tra Dadaismo e movimento macchiaiolo.

Tutti gli eventi, è stato spiegato, avranno una “sottotraccia storica” in memoria dei momenti e degli eventi che hanno riguardato il Caffè e la Firenze dell’Ottocento, ma anche una “sottotraccia poetica” per esaltare il valore dell’arte contemporanea incentrata su poesia e lirica.