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Quei 40 milioni per le spese farmaceutiche

Approvata dal Consiglio regionale la variazione di bilancio per coprire il mancato rimborso di una quota delle spese sostenute dalla Regione

In termini tecnici si tratta di un mancato 'pay back', cioè di un rimborso delle spese farmaceutiche toscane del 2015 per un ammontare di 115 milioni di euro. 

La prima variazione al bilancio 2016, per circa 40 milioni di euro, è passata con i voti della maggioranza mentre le opposizioni si sono schierate contro. 

Il 'pay back' è assicurato alle Regioni da un'apposita norma nazionale. Il risultato di gestione è passato da un avanzo di 42,796 milioni di euro ad un disavanzo di 72,204 milioni che la manovra approvata ha permesso di colmare in attesa del rientro delle risorse. 

A presentare la manovra in aula è stato il presidente della commissione affari istituzionali Giacomo Bugliani, che ha sottolineato come questa non determini variazioni agli stanziamenti complessivi dell'entrata e della spesa, ma solo variazioni alle poste di natura corrente. 

Sul payback è intervenuto l'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi: "Utilizzando il payback, la Regione Toscana ha fatto una precisa scelta politica, che io condivido in pieno, anche se allora non ricoprivo questo incarico. Ha deciso che questi 40 milioni si potevano e si dovevano spendere per la salute dei cittadini. Non è un artificio contabile. E' una scelta forte, che ha consentito di curare 450 persone in più per l'epatite C, rendere gratuito il vaccino contro il meningococco B per i bambini e altrettanto gratuito quello contro il meningococco C, per la campagna vaccinale che abbiamo varato".