Cronaca

Rubata e rivenduta per 40 anni, ora la stele torna in Turchia

Il prezioso manufatto valutato due milioni e mezzo di euro era stato rubato negli anni Ottanta e dopo molti passaggi di mano era finito a Prato

Sono durate più di trent'anni le peripezie della preziosa e rara stele valutata due milioni e mezzo di euro rinvenuta negli anni Ottanta nel corso di una campagna di scavi in un campo turco nelle vicinanze del villaggio di Sarick, a ovest della città di Saittai. Ora la stele in marmo, con una iscrizione in greco dedicata ad Apollo Axyros, è stata restituita all'ambasciatore della Repubblica di Turchia in Italia Murat Salim Esenli dal capitano Claudio Mauti, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze.

La ricostruzione del viaggio del manufatto, delle dimensioni di 52 centimetri per 29,5, parte dal 1987, quando appare in una galleria antiquaria di Zurigo dopo essere stata rubata e portata illegalmente fuori dalla Turchia. Nel 1993, spiegano i carabinieri, passa a un antiquario aretino, venduta per 1.800 sterline da una casa d'aste londinese e poi finisce a casa di un commerciante pratese dove la sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Prato la ritrova nel corso di un'operazione anti usura. Nel 1998 è stato anche arrestato in Germania un trafficante turco in seguito all'emissione di un mandato di cattura internazionale.

I successivi accertamenti, anche attraverso due studi forniti dalle autorità turche, permettono di ottenere importanti informazioni sul suo rinvenimento. Lo scorso dicembre la Corte d'Appello civile di Firenze ha disosto la restituzione della stele alla Turchia: oggi la riconsegna e la fine delle sue vicissitudini.