Attualità

Regole Covid stringenti, mannaia sulle discoteche

L'associazione italiana discoteche punta il dito contro le linee guida approvate dalla conferenza Stato Regioni e chiede protocolli più sostenibili

Le prescrizioni pesano come un macigno sul futuro di 2.500 locali da ballo toscani. Sono molte le discoteche anche in Toscana che con le misure di sicurezza anti-contagio approvate dalla conferenza Stato Regioni non potranno riaprire (vedi articoli collegati).

Per le imprese del settore le linee guida sono “Inaccettabili e irricevibili", un comparto che in Toscana conta 2500 le aziende e 100.000 lavoratori.

Chiuse nel lockdown discoteche e sale da ballo in Toscana possono riaprire da questo weekend secondo l'ordinanza regionale firmata dal presidente Rossi, riapertura anticipata di un mese da quella decisa dal governo, che è slittata al 15 Luglio. Ma comunque la possibile apertura delle discoteche è segnata da regole troppo severe. L’attività del ballo per adesso è consentita solo all’aperto, ad esempio in terrazze o giardini.

Le direttive infatti dicono che ai tavoli si deve stare distanziati di un metro di distanza e nella pista da ballo di due metri, mentre non si può consumare una bibita presa al bancone.

Quindi regole troppo stringenti e l'Associazione Silb-Fibe chiede protocolli più sostenibili e un tavolo di confronto: “Non siamo stati nemmeno consultati e i provvedimenti adottati sono dannosi. Al governo chiediamo con urgenza l’apertura di un tavolo per individuare insieme le misure necessarie per far ripartire il settore”.

“La Conferenza Stato Regioni – dichiara Maurizio Pasca Presidente del Silb – non ha tenuto in considerazione la particolarità del settore ed ha espresso delle linee guida che nei fatti impediscono agli esercenti di poter aprire i propri locali con la speranza di ottenere un margine di profitto’’.

Il rischio è quello di vedere molte aziende chiudere per sempre se non potranno riaprire con queste regole, con un danno economico pesantissimo per tutto l'indotto.

Fra le discoteche che hanno deciso comunque di non riaprire il Boccaccio di Calcinaia, anche se la discoteca da gestita da Edilio Pellinacci è all'aria aperta. "Io rispetto e voglio rispettare le regole - ha detto il patron del Boccacio, ma purtroppo non sono in grado di farle rispettare. Dunque preferisco aspettare che si evolvano certe situazioni e certe direttive e governative".