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Renzi l'anti-gufi confonde l'albatros con l'airone

Agli Stati generali della lingua italiana il premier ha sbagliato uccello citando Baudelaire. E la Lipu gli ha inviato una guida

un albatros

E' stata la stessa Lipu (Lega italiana per la protezione degli uccelli) a evidenziare l'errore del presidente del Consiglio Matteo Renzi durante il suo intervento a Palazzo Vecchio.

"Dopo i gufi, tocca all''albatros - si legge in una nota della Lipu -  Il presidente Renzi ce l''ha con gli uccelli selvatici ma confonde l''albatros con l''airone, citando male la nota poesia di Baudelaire". 

Di qui la decisione dell'associazione di regalare al premier "una bellissima guida al riconoscimento degli uccelli selvatici" per fargli scoprire "un mondo di bellezza, imprese e difficoltà, che merita attenzione e politiche ambientali serie". 

"Abbiamo sempre accettato con ironia il ritornello del gufo come metafora di negatività e malaugurio che il presidente del Consiglio ripropone continuamente - ha commentato il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria - E sbaglia perché i gufi sono animali straordinari, pieni di virtù e qualità, e non portano affatto sfortuna. Tuttavia, l''equivoco tra l''albatros e l''airone ci da modo di chiedere al presidente Renzi più attenzione per la natura: la quale non è uno scherzo del linguaggio né un insieme di luoghi comuni ma un mondo ricchissimo di fascino, colori, imprese, benefici per le società umane, da conoscere e tutelare".

Ecco la frase pronunciata da Matteo Renzi durante il suo intervento nel salone dei Cinquecento: "L'Italia è qui: evocata da tutti ma parlata da pochi. Considerata meravigliosa ma poi fatica come il celebre airone di Baudelaire, le cui grandi ali lo fanno volare da terra  ma sono anche il grande inciampo".