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Firenze ricorda la sua Liberazione

L'11 agosto 1944 la città si liberò dal nazifascismo. Il sindaco Nardella: "Non c'è libertà senza cultura, e non c'è cultura senza memoria"

"Celebrare la Liberazione non deve essere soltanto un esercizio rituale, non deve essere solo ricordata a parole: nei fatti dobbiamo rinnovare questi valori". Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, che oggi ha partecipato alle celebrazioni in ricordo dell'11 agosto 1944, giorno in cui la città fu liberata dall'occupazione nazifascista. 

Da piazza dell'Unità Italiana, dove si è tenuta la cerimonia con le autorità militari e religiose, un corteo si è snodato verso Palazzo Vecchio, dove sono proseguite le celebrazioni alle quali hanno partecipato anche il Sottosegretario al governo Luca Lotti ed il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani

“A Firenze - ha ricordato Nardella - abbiamo confermato l'impegno a realizzare in pochi anni un memoriale della Liberazione, che ricordi anche tutti gli eccidi e le violenze che l'umanità ha mosso contro le libertà e i diritti civili. Sorgerà in un quartiere popoloso della città come quello di Gavinana.  Abbiamo già inaugurato un'opera d'arte alla biblioteca delle Oblate, realizzata da due giovani, perché l'incontro fra generazioni è fondamentale per tenere viva la memoria”.

Presenti moltissimi partigiani e cittadini aderenti all'Anpi, Assocciazione partigiani d'Italia, con in prima fila il presidente provinciale e partigiano Silvano Sarti: “Vedo tanto", di rigurgito di fascismo, e dico a nome dell'Anpi provinciale e toscano che la magistratura non può continuare a guardare dall'altra parte. Quando abbiamo visto atteggiamenti di fascismo di ritorno, li abbiamo sempre sconfitti – ha proseguito il presidente Sarti - Ogni volta che la nostra Repubblica è stata messa in pericolo dalle forze più retrive, mafiose, camorristiche, l'Anpi le ha sempre sconfitte, e se c'è ancora la democrazia stamattina è anche grazie alla nostra associazione, che è andata sempre rafforzandosi".