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E' legge, rientro a scuola senza certificato dopo la malattia

In Toscana non è più necessaria la certificazione medica per tornare in classe dopo un'assenza anche di 5 giorni. Come funziona nel resto d'Italia

Alunni e studenti toscani non avranno più bisogno di certificazione medica per rientrare a scuola dopo una malattia anche di 5 giorni o più: è legge la proposta avanzata dalla giunta regionale toscana a fine Dicembre 2022 e che oggi ha ottenuto il via libera all'unanimità da parte del Consiglio regionale della Toscana.

La semplificazione era sollecitata dagli stessi medici: del resto la maggior parte delle malattie infettive si trasmettono già dal periodo di incubazione e, più raramente, durante la convalescenza. Ed è sulla base di questi studi e pareri della comunità scientifica che la giunta ha deciso di proporre l’abolizione del certificato. Anche il mondo della scuola si è espresso favorevolmente.

Nel resto d'Italia, del resto, l'obbligo di certificato medico per la riammissione a scuola era già stato cancellato in 11 fra Regioni e Province autonome: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Veneto. La materia rientra infatti nella competenza legislativa concorrente delle Regioni. Soddisfazione per il traguardo è stata espressa dall'assessore regionale alla salute Simone Bezzini.

Nei giorni scorsi il provvedimento era stato licenziato all'unanimità anche dalla commissione sanità del Consiglio regionale presieduta da Enrico Sostegni (Pd) che oggi ha lo ha illustrato all'aula: “Il gruppo di lavoro interministeriale - ha detto - già nel 2006 aveva osservato che le malattie infettive sono spesso contagiose in fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente. Un’opinione condivisa anche dall’Organismo Toscano per il Governo Clinico, che si è pronunciato nel gennaio 2020. Andiamo dunque a eliminare un appesantimento burocratico ormai privo di senso”.

A stretto giro giunge il plauso da parte dell'Ordine dei medici di Firenze per bocca del suo presidente Pietro Dattolo che parla di "scelta di buon senso".