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Caro luce e gas, le bollette finiscono in vetrina

I rincari fanno lievitare i costi di produzione e gestione delle attività, così il commercio toscano fa da apripista per una protesta nazionale

Il caro bollette finisce in vetrina: è l'inziativa con cui i commercianti toscani fanno da apripista a una protesta che è anche una campagna di sensibilizzazione di estensione nazionale. Si chiama "Bollette in vetrina" l'operazione varata da Confcommercio Toscana e Fipe (la Federazione italiana pubblici esercizi) che invita gli esercenti toscani a esporre le bollette 2022 e quelle del 2021, per un confronto che attesta aumenti dei costi di luce e gas anche oltre al 300%.

Si parte da Firenze e dalla Toscana, poi la campagna si estenderà al resto d'Italia. La richiesta è alla politica: agire subito, è l'appello, col presidente nazionale dell'associazione di categoria Carlo Sangalli che assimila "il salasso del gas" a una "nuova pandemia". Non si chiedono tanto sostegni, quanto lo sgravio dai bilanci da alcuni pagamenti obbligatori come quello dell'Iva.

La situazione illustrata dal direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e dal presidente Aldo Cursano vede attualmente i commercianti e gli esercenti stretti in una morsa di aumenti delle bollette, inflazione e calo dei consumi. La combinazione può risultare letale per molte attività, con i costi che superano i ricavi.