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"Basta divisioni per vincere il referendum"

Il segretario regionale Pd Dario Parrini è intervenuto con il presidente della Regione Enrico Rossi contro l'eccesso di litigiosità nel partito

Dario Parrini e Enrico Rossi

Le elezioni amministrative il segno lo hanno lasciato e allora la pietra di paragone per il Pd toscano torna a essere il clima delle regionali del 2015 in vista dell'appuntamento con il referendum costituzionale di ottobre che a questo punto si configura per il Pd toscano e non solo come un evento decisivo per il futuro. Su questo il segretario regionale del Pd Dario Parrini ha concentrato l'attenzione discutendo della consultazione autunnale insieme al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nella sede fiorentina del partito. 

"Non dobbiamo perdere di vista il fatto che il grosso dell'elettorato Pd ha in uggia, 10 volte di più rispetto agli altri partiti, la litigiosità che è vista come espressione di un'inaffidabilità che disorienta - ha detto Parrini - questa immagine deve finire e questo non vuol dire la fine del dibattito nel Pd ma anzi di un dibattito più maturo. Non ci possiamo permettere di apparire inaffidabili e disorientanti perché sempre impegnati a dividerci tra di noi". 

Il richiamo, allora, è tutto all'unità del partito. E' "la lezione anche delle ultime amministrative dove abbiamo visto quanto le divisioni possono far male. Viceversa alle regionali dell''anno scorso, l'unità nella diversità ci permise di ottenere il miglio risultato a livello nazionale". Per questo "replicare questo format per il referendum non potrà che portarci bene. Credo che lo dobbiamo replicare per tutti gli appuntamenti politici del futuro".

E sul fronte della raccolta a livello regionale delle 500mila firme per il referendum, il segretario regionale ha poi aggiunto: "La Toscana ha lavorato in maniera eccellete e come al solito farà più della sua parte e addirittura andremo oltre la nostra quota. Naturalmente abbiamo punti del nostro territorio in cui si è fatto di più, altri che invece arrivano al livello. Ora facciamo un rush finale e ci rivolgiamo a tutti i cittadini che credono nel referendum e anche a chi non ci crede".