Politica

Rossi e Salvini scontro sul decreto sicurezza

Il vicepremier ha criticato la decisione del presidente toscano di ricorrere alla Corte Costituzionale. Risposta: "Confrontiamoci in pubblico"

Enrico Rossi e Matteo Salvini

La notizia della decisione annunciata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di fare ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento di legge del governo noto come "decreto sicurezza" è arrivata subito al ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini. Il ministro già nei giorni scorsi si era espresso duramente contro i sindaci che avevano criticato la legge, tra questi il primo cittadino di Firenze Dario Nardella.

"Ci sono 119mila toscani (pari a 53mila famiglie) in condizioni di povertà assoluta, si contanoquasi 22mila domande per ottenere una casa popolare in tutta la Regione, si registra una sanità criticata da medici e utenti per le liste d'attesa, i tagli e i turni di lavoro massacranti - ha detto Salvini - eppure il governatore Enrico Rossi straparla del Decreto sicurezza che dà più legalità, risorse e strumenti agliamministratori locali. Lui pensa ai clandestini, noi agli italiani". 

Rossi, di rimando, ha invitato il ministro dell'Interno a un confronto pubblico sul provvedimento. "Sia io che lei dovremmo certamente fare di più per le famiglie in condizioni di povertà assoluta e per il servizio sanitario. Ma vediamo se ha il coraggio di confrontarsi in pubblico, dove vuole e quando vuole, per dimostrare ai toscani e agli italiani cosa lei e cosa io abbiamo fatto fino ad ora per sostenere le persone in difficoltà e per la sanità pubblica".