Politica

"A Firenze neanche un insulto, sono preoccupato"

Lo ha detto il leader della Lega Salvini alla fiera Libro Aperto: "Il problema dell'Italia è il Pd e l'emergenza sono le elezioni, voglio vincere"

Per Matteo Salvini, il leader della Lega, c'è un solo avversario: l'altro Matteo, quello che fa Renzi di cognome. Salvini lo ha ribadito intervenendo alla fiera Libro Aperto della Fortezza da Basso, a cui è stato invitato dagli organizzatori insieme ad altri politici. 

Fra selfie, strette di mano, autografi, Salvini ha visitato gli stand accompagnato dal sindaco leghista di Cascina Susanna Ceccardi. E fra una battuta e l'altra si è preso anche qualche applauso.

"In Toscana siamo passati dallo 0,6 per cento al 17 per cento - ha sottolineato Salvini - Se si andrà a votare prima anche qui, viste le beghe fra Rossi e Renzi, voglio venire a vincere anche in Toscana".

"A Firenze ho incontrato commercianti, cittadini, persone  e non mi sono beccato neppure un insulto... sono preoccupato! - ha detto ancora Salvini a Radio Toscana - Battute a parte, la verità è che la gente comincia a capire che in questo paese siamo in ostaggio del Pd, tanto a livello politico che a livello di informazione. L'italia è una repubblica fondata sulle beghe del Pd".

"Mi rifiuto di pensare a un'Italia che per due mesi sia sospesa e ostaggio del congresso del Pd, mi fa venire il voltastomaco - ha dichiarato Matteo Salvini - Il problema dell'Italia è il Pd, l'emergenza è andare alle urne, con la legge elettorale che vogliono. Il mio avversario si chiama Matteo Renzi, non ho altri avversari".