Monitor Consiglio

Sanità, mito modello toscano cade sotto colpi di sbagliate

Non è più il momento delle parole, delle riunioni, dei tavoli. Alla ripresa delle attività è necessario un consiglio straordinario sulla sanità da cui dovranno scaturire impegni concreti con scadenze ravvicinate.

“Il mito della sanità toscana sta mostrando crepe evidenti. Il progressivo svuotamento di ospedali in zone lontane dai grandi centri, le liste d’attesa interminabili, le scandalose situazioni che si verificano nei Pronto Soccorso, la carenza di medici, infermieri e operatori socio-sanitari: ogni giorno uno stillicidio di segnalazioni, di allarmi, di appelli, ultimi quelli lanciato da alcuni sindacati circa la fuga dei medici dagli ospedali o dei pazienti del Pronto Soccorso di Portoferraio costretti ad attendere 12 ore per una visita perché c’è un solo medico. Un fenomeno, quello del burnout, diffuso in tutta Italia ma particolarmente pesante in Toscana. A metà giugno scorso l’assessore Bezzini, rispondendo a una mia interrogazione, ammise le difficoltà nel far fronte al turnover e al reclutamento di operatori sanitari. Non è più il momento delle parole, delle riunioni, dei tavoli. Alla ripresa delle attività è necessario un consiglio straordinario sulla sanità da cui dovranno scaturire impegni concreti con scadenze ravvicinate. La Regione non può trincerarsi dietro l’andamento dei conti, scaricando sulle Aziende sanitarie i problemi. E le aziende sanitarie non devono far finta che va tutto bene per non disturbare il conducente. Prima viene la tutela del diritto alla salute dei toscani, poi tutto il resto”.

Così il consigliere regionale della Lega e portavoce dell’Opposizione Marco Landi, a commento dell’ennesimo appello rivolto dalle rappresentanze dei lavoratori della Sanità alla Regione Toscana.

“La pandemia ha ovviamente complicato la gestione sanitaria, ma le conseguenze negative di alcune scelte della Regione erano evidenti già prima del Covid. A partire dall’accentramento dei servizi nei grandi ospedali e il progressivo indebolimento di quelli lontani dalle grandi città, dall’Elba a Piombino alle zone interne o montane della Toscana. Per anni ci hanno fatto credere di essere nel migliore dei sistemi sanitari possibili, ma la realtà dei fatti dice altro. I cittadini e i professionisti della sanità sanno che nessuno ha la bacchetta magica, ma non accettano più di sentire promesse puntualmente disattese”, conclude Landi.