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Sanità, più visite specialistiche ma rebus attese

La Toscana è l'unica regione che ha registrato un dato positivo, distante dalla media nazionale. Preoccupa però il fenomeno delle liste di attesa

La sanità pubblica toscana ha chiuso il 2022 con quasi l'1 per cento di prestazioni specialistiche sanitarie in più rispetto al 2019 secondo i dati dell' Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. L'unica regione che registra un dato positivo distante dalla media nazionale che si attesta intorno al 9,38 per cento in meno, molte altre sopra il 10 ed alcune regioni anche oltre il 20 per cento. 

Una nota della Regione Toscana ha evidenziato l'importanza del dato perché "I primi mesi del 2022 sono stati segnati dal Covid-19 e si è riscontrato un forte tasso di abbandono dalle prestazioni, dovuto ad un sentimento ancora diffuso di insicurezza lasciato dalla pandemia".

In Toscana nel 2022 si è registrato un aumento del 2 per cento delle ecografie, soprattutto internistiche, pari a 12.000 prestazioni in più rispetto al 2019. Sono cresciute dell'8% le risonanze magnetiche dirette, del 13% le tac con contrasto e del 7% tac senza contrasto, insieme alle prestazioni di diagnostica strumentale di cardiologia cresciute dell'8,3% e alle procedure oculistiche che registrano un aumento del 9,17%. 

Per quanto riguarda le visite: aumentano le oncologiche, endocrinologiche, pneumologiche, riabilitazione, gastroenterologiche.

Incremento per le visite specialistiche, per gli effetti del coronavirus come 1,24% pneumologia, 16% immunologia, 13,21% allergologia, 6% gastroenterologia oltre ad un 9% delle visite oncologiche, 11,54% della reumatologia e 15% delle neurochirurgiche. 

"Merito dello straordinario lavoro degli operatori medici e sanitari - hanno detto il presidente della Toscana Eugenio Gianie l'assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - siamo consapevoli del grande impegno che ci aspetta per ridurrei disagi che il fenomeno delle liste d'attesa genera sui cittadini. Proprio per questo siamo al lavoro su una delibera per impiegare le risorse autorizzate dal Milleproroghe, pari al 0,3 del fondo sanitario nazionale, per contenere le liste d'attesa, alla quale se ne aggiungerà un'altra sulla appropriatezza delle visite, per evitare le pressioni sul sistema sanitario regionale, e sull'innovazione del modello di organizzazione, per la gestione delle prestazioni e dei sistemi di prenotazione. Questo è quello che rientra nelle nostre competenze, per produrre risultati davvero significativi è necessario però lo stanziamento di consistenti risorse aggiuntive da parte del governo sul fondo sanitario nazionale".