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Sanità, referendari schierati ad oltranza

I manifestanti chiedono di validare le firme raccolte per l'indizione del referendum, e consegnarle al presidente della Regione Enrico Rossi

"Sanità pubblica sì, Rossi no" e al grido "referendum, referendum" alcune centinaia di aderenti al comitato promotore per il referendum abrogativo della riforma sanitaria toscana, al presidio di protesta sotto la sede del Consiglio regionale che dove è iniziata la discussione sulla nuova legge di riordino del sistema sanitario. 

Un cordone di forze dell'ordine si è schierato davanti al portone impedendo l'ingresso nella sede consiliare ai manifestanti. In piazza anche i consiglieri regionali delle opposizioni, Forza Italia, Fratelli d'Italia, M5s, Lega Nord e Sì Toscana a sinistra che sostengono lo svolgimento del referendum. 

Al presidio partecipano anche alcuni delegati dei Comuni di Volterra, Vergemoli e Tresana, ovvero quei "piccoli Comuni dimenticati", è stato spiegato, da parte della sanità toscana.

"Chiediamo che il presidente del Consiglio toscano Eugenio Giani - ha spiegato il presidente del comitato referendario Giuseppe Ricci - venga a incontrarci per il rispetto dell'impegno assunto, entro il 15 dicembre, di validare le firme raccolte per l'indizione del referendum, e consegnarle al presidente della Regione Enrico Rossi. Manifesteremo a oltranza finché Giani non verrà a incontrarci e darci garanzie".

Ricci ha detto di temere "che Giani sia in ritardo e che non potrà darci la sua garanzia. Chiediamo inoltre che il referendum possa essere celebrato tra il 15-20 giugno. La legge ce lo consentirebbe a meno che non ci siano altre azioni di ostruzionismo che spostino la verifica delle firme a gennaio inoltrato".

"Chiediamo infine - ha concluso - che la legge sullo snellimento delle procedure referendarie, approvata oggi dal Consiglio regionale, valga anche per il nostro referendum".