Attualità

Nessun sanitario no vax a contatto con pazienti fragili

La Regione ha diramato una circolare con indicazioni alle aziende sanitarie sulle mansioni del personale non vaccinato contro il Covid e reintegrato

"Evitare che i sanitari riammessi al lavoro siano collocati in reparti in cui vi siano pazienti prevalentemente affetti da patologie che riducono in maniera significativa le difese immunitarie": è l'indicazione contenuta in una circolare diramata dalla Regione Toscana ai direttori generali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale.

La Regione richiama le aziende sanitarie ad un’attenta valutazione delle attività a cui saranno adibiti gli operatori che non si sono vaccinati contro il Covid-19 ed ora rentegrati per effetto delle scelte del governo nazionale. La circolare è stata emessa dalla direzione dell’assessorato alla sanità dopo un confronto con i servizi di prevenzione e protezione aziendali, i rappresentanti dei medici competenti e le direzioni sanitarie. 

Vi si chiede, in buona sostanza, di evitare i contatti fra sanitari non vaccinati e pazienti fragili e immunodepressi come, tra gli altri, i trapiantati di organo solido o di midollo o le persone affette da malattie oncoematologiche o malattie in trattamento immunosoppressivo. 

L’applicazione del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi del decreto legislativo 81 del 2008 – si precisa ancora nella circolare - costituisce il riferimento fondamentale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e si ricorda di mantenere il corretto utilizzo delle mascherine Ffp2 e di tutti gli altri necessari dispositivi di protezione, compreso il rispetto delle norme igienico comportamentali.


Quanto alla sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, come precisato di recente anche dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dovrà essere effettuata agli operatori non vaccinati esclusivamente nei casi previsti dall’art. 41 del decreto del 2008, comprese dunque le visite preventive e periodiche per stabilire l’idoneità alla mansione.