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Scuole col rebus Covid, presidi toscani in allarme

La carenza di docenti e la difficoltà di trovare supplenti pesano sulla organizzazione della didattica per il rientro in aula dal 10 Gennaio

L'ondata dei contagi da Coronavirus registrata durante Natale e l'Epifania incombe sulla riapertura degli istituti scolastici, dirigenti e presidi toscani hanno messo le mani avanti segnalando la carenza di organico.

Alessandro Artini, responsabile dell'Associazione nazionale presidi per la Toscana ha messo in evidenza le criticità rilevate nella organizzazione della didattica a partire dal 10 Gennaio intervenendo in diretta su Radio Toscana.

Al centro delle preoccupazioni c'è la carenza di organico dovuta al numero di docenti risultati positivi e pertanto in isolamento ed agli insegnanti che si trovano in quarantena. Sul capitolo delle supplenze pesa invece la carenza di organico a livello nazionale che ha stravolto i flussi didattici.

Il corpo insegnante presente soprattutto nelle zone meridionali rappresentava il bacino di riferimento per le supplenze ma la pandemia ha indirizzato i docenti verso le città del sud Italia lasciando così sguarnite zone come la Toscana.

Alle preoccupazioni dei dirigenti scolastici ed insegnanti si sono aggiunte negli ultimi giorni le carenze di organico segnalate dal gestore unico del trasporto pubblico locale, Autolinee Toscane ha infatti garantito una rimodulazione del servizio per coprire le fasce orarie di entrata e uscita dalle scuole ma non ha escluso possibili disagi per gli spostamenti di studenti e pendolari.