Attualità

Lo sfregio del graffito che inneggia a Riina

Coro di condanne dopo la comparsa del disegno vergato con vernice rossa comparso sui muri di alcuni palazzi nei dintorni di piazza del Duomo

Foto Facebook Paolo Borrometi

Uno sfregio, peraltro commesso a pochi passi da quella via dei Georgofili che nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 fu teatro della strage di mafia che costò la vita a cinque persone. E' il volto del boss mafioso Totò Riina, morto nel novembre scorso, comparso sui muri delle vie intorno a piazza del Duomo: sotto, vergata con la stessa vernice rossa del disegno, la scritta 'Santo subito'. 

La comparsa del graffito ha scatenato subito polemiche e condanne. Il gesto è stato definito "scandaloso e inaccettabile" dall'assessore comunale alla sicurezza Federico Gianassi che ha annunciato il ricorso alle telecamere per smascherare l'autore o gli autori dello sfregio. 

"Un'offesa intollerabile, uno sfregio a Firenze", ha detto l'assessore regionale alla legalità e alla presidenza Vittorio Bugli. "Un atto tanto più inquietante se si pensa che si somma agli attacchi contro la legalità costituzionale, o a certi rigurgiti di nuovo fascismo che si sono verificati anche in Toscana". Per Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, si tratta di un "fatto grave e da non sottovalutare".