Attualità

Il caldo va, la siccità resta

Un contest sulla risorsa idrica è stato rinviato per assenza d'acqua da fotografare, e serviranno mesi per ripristinare gli stock di riserva idrica

Un fiume in secca (Foto d'archivio)

L'Arno ha ritrovato il suo aspetto ordinario di fiume come si deve solo dopo le piogge del 25 Settembre scorso, e proprio oggi il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno ha fatto sapere che a causa della siccità la scadenza per partecipare al concorso fotografico "Obiettivo Acqua" per raccontare i paesaggi disegnati dalla risorsa idrica viene posticipata per mancanza della protagonista: l'acqua. 

Insomma mentre il caldo si incammina verso temperature autunnali, la siccità però resta e persino il foliage spettacolo fulvo tipico della stagione - quest'anno sovente deve il suo colore brunito all'arsura, più che alla variazione di pigmentazione indotta dallo stop della produzione di clorofilla.

La verità è che l'impatto della stagione estiva 2022 che proprio oggi il Cnr ha decretato essere la più calda dal 1800 ha lasciato strascichi, e se in superficie la situazione par tornare pian piano alla normalità, non altrettanto accade a livello sotterraneo. Ci vorranno mesi per ripristinare gli stock di riserva idrica, il cui ritorno a condizioni ottimali avverrà plausibilmente nel 2023.

"Gli effetti della siccità non sono ancora finiti", ha confermato l'assessora regionale all'ambiente Monia Monni davanti al Consiglio regionale a margine della risposta a un'interrogazione a risposta immediata sulle concessioni per l'acqua in titolarità di Solvay Chimica presentata dalla consigliera Silvia Noferi.

Il bollettino dell'Osservatorio siccità del Cnr sulla siccità estrema rilasciato oggi 19 Ottobre inserisce ancora l'intera penisola, Toscana compresa, fra i territori europei affetti dal fenomeno in misura severa.

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Il deficit idrico accumulatosi nei mesi estivi ha trovato sollievo nel mese di Settembre, ma: "Oltre a non essere ancora risolutive del forte deficit idrico, tali precipitazioni si sono rivelate in alcuni casi molto intense e ancora più dannose, grazie anche ad un suolo secco e compatto ed una maggiore energia accumulata dal sistema climatico in questi mesi bollenti".