Politica

"Il Pd non è né una ditta né una caserma"

Dalla due giorni fiorentina di SinistraDem l'invito ai renziani a riannodare i fili del dialogo. "C'è una tendenza all'omologazione del pensiero"

"Non vogliamo un congresso permanente ma chiedo alla maggioranza: voi ci crede ancora nel Pd? Io provo fatica ad andare in direzione pensando che qualcosa è stato cambiato in base alla discussione, c'è una tendenza a una omologazione del pensiero che tende a impoverire il partito". 

E' un appello a tornare a discutere quello che Gianni Cuperlo, esponente di spicco di Sinistradem, lancia alla maggioranza renziana del partito a chiusura della due giorni organizzata al circolo Arci "Vie Nuove" di Firenze. In ballo, secondo colui che contese la segreteria del Pd a Renzi nel 2013, non solo l'unità ma anche l'identità del partito. 

"Il tema non era e non è lo statuto dei partiti ma dov'è la linea che separa la giusta ricerca del consenso dal compromesso etico" ha detto Cuperlo, che ha invitato la maggioranza a prestare più attenzione anche a ciò che sta al di fuori dal partito e dal governo: "Non ci sono solo forme politiche di barbari, di anti-politica" ha detto ancora rciordando che  "una democrazia  non è forte se esclude tutti gli altri" anzi "rischia di essere più fragile e più debole se nega questa possibilità".

Dialogo e rispetto delle diverse posizioni che per Cuperlo deve partire dalla campagna per l'imminente referendum sulle trivellazioni del 17 aprile: "La posizione di chi dovesse dire no al referendum costituzionale - ha rivendicato - deve trovare piena legittimità nel Partito democratico".

Ad ascoltarlo, non solo gli esponenti nazionali e toscani della minoranza Pd come Nico Stumpo, Barbara Pollastrini, Tea Albini, Susanna Cenni, Paolo Beni, Grazia Rocchi e Paolo Fontanelli, ma anche renziani di calibro come il vicesegretario Lorenzo Guerini, oltre al presidente del Pd Matteo Orfini e al presidente della regione Toscana Enrico Rossi.

"No alle scomuniche, sì al dialogo, il partito così comìè non funziona e va riformato" sintetizza Filippo Fossati, coordinatore toscano di SinistraDem.

"Abbiamo una tensione verso qualcosa che vorremmo realizzare, per riannodare la relazione tra cittadini e politica" ha detto il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini nel suo intervento: "Dobbiamo riflettere come modificare il Pd" ha aggiunto, spiegando che "dobbiamo ragionare su come teniamo insieme la riflessione sulla leadership con quella sulla comunità".