Cronaca

Sparò all'amico, è incapace di intendere e volere

Leonardo Viggiano verrà quindi scarcerato e trasferito in una struttura. Presente in aula il padre del giovane aggredito, Francesco Collini

Il tentato omicidio risale all'11 marzo scorso e avvenne di sera, in un circolo di San Piero a Ponti dove la vittima, Francesco Coillini, 24 anni, stava cenando. Leonardo Viggiano, anche lui 24 anni, gli sparò a bruciapelo numerosi colpi alla testa e all'addome con una scacciacani modificata, ferendolo molto gravemente. Poi scappò ma nel giro di due ore le forze dell'ordine lo rintracciarono a casa sua e lo arrestarono.

Francesco e Leonardo un tempo erano amici fino a quando un litigio, durante una vacanza, aveva compromesso per sempre i loro rapporti.

Lo psichiatra incaricato dal Tribunale di verificare la salute mentale di Viggiano ha dichiarato nella perizia che il giovane , al momento dell'aggressione, era affetto da "un vizio di totale schizofrenia" e si trovava in una fase di "scompenso delirante-allucinatorio, associato a un disturbo da abuso di sostanze stupefacenti".  

Leonardo Viggiano è stato così definito socialmente pericoloso e il giudice ha revocato l'ordinanza di carcerazione disponendo che resti in clinica e venga curato. Per quanto riguarda l'uso di droghe, il perito avrebbe detto che non c'è prova che, il giorno dell'aggressione, l'avesse assunta.

Il padre di Francesco Collini ha assistito all'udienza presente all'udienza.