Cronaca

Tassista in coma: "Legittimo il colpo"

Rese note le motivazioni della sentenza che ha assolto i due 23enni accusati di aver ferito gravemente il tassista Gino Ghirelli

Hanno reagito "in modo proporzionato all'offesa" e il colpo, inferto come risposta "a un fatto ingiusto altrui", è da ritenersi legittimo: sono queste le motivazioni che hanno portato il giudice Anna Liguori ad assolvere Nicola Fossatocci, fiorentino, e l'iraniano Houman Ajami Abbasalizadeh, i due giovani accusati di aver procurato gravi lesioni al tassista Gino Ghirelli la notte fra il 12 e il 13 Luglio 2017. L'uomo, da quella notte, non si è più ripreso (vedi qui sotto gli articoli collegati).

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a sei anni di carcere per entrambi.

La giudice, nelle motivazioni, scrive che, alla base della vicenda, potrebbe esserci uno scherzo non compreso dal tassista. Secondo la  ricostruzione della giudice, durante il tragitto in taxi i due ragazzi avrebbero detto a Ghirelli per scherzo che non gli avrebbero pagato la corsa. Quando, poco dopo, Fossatocci è sceso per fare un prelievo da uno sportello bancomat, fra il suo amico e Ghirelli è nato un litigio, forse perchè quest'ultimo ha temuto di non essere pagato. A quel punto avrebbe colpito il ragazzo iraniano e poi quello fiorentino che a sua volta avrebbe reagito con un colpo che ha mandato Ghirelli a terra. I due giovani poi se ne andarono senza pagare e Ghirelli chiamò il radiotaxi per avvisare i colleghi dell'accaduto. Poi andò a casa. Molte ore dopo, nella sua abitazione, fu colpito da un grave malore ed entrò nel coma da cui non è mai uscito.

La giudice Liguori ha scritto nelle motivazioni anche che "Ghirelli, di fronte a una situazione che rischiava di evolversi negativamente, avrebbe potuto chiedere l'intervento delle forze dell'ordine e se non lo ha fatto probabilmente è perchè riteneva di poterla risolvere a suo modo (ossia con le vie di fatto). Il che conferma il temperamento dell'uomo e, in ultima analisi, l'attendibilità della ricostruzione sin qui operata".