Sono state centinaia le telefonate arrivate fin dalla prima mattina ai quaranta laboratori elencati nell'ordinanza firmata ieri sera dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che allarga la platea delle persone che hanno priorità di accesso ai test sierologici del Covid-19 (vedi articolo correlato).
All'indomani dell'emanazione del provvedimento, però, i laboratori che siamo riusciti a contattare (molti erano irraggiungibili per il grande numero di chiamate) ci hanno spiegato che per partire a regime con gli screening occorreranno ancora alcuni giorni. Alcune strutture ci hanno detto di non aver ancora ricevuto i kit e di essere in attesa di ulteriori indicazioni dalla Regione per l'organizzazione degli esami.
A mettere ordine, dopo una partenza che ha generato un po' di confusione nei cittadini toscani, ci ha pensato la Regione stessa che nel primo pomeriggio ha fatto sapere che a partire da oggi saranno formalizzati i contratti tra l'ente e tutti e quaranta i laboratori autorizzati all'esecuzione del test.
Entro domani, poi, sarà completata la distribuzione dei kit, in tutto 240.000 per coprire almeno il fabbisogno delle prossime tre settimane. Questi kit, ha spiegato il presidente Enrico Rossi, "si sommano a 140 mila destinati ad operatori sanitari, volontariato, forze dell’ordine ed ospiti delle Rsa". La previsione della Regione è di coinvolgere una platea potenziale di 400.000 toscani.
Ricordiamo che il test serve a capire se una persona è entrata in contatto col virus e ha sviluppato gli anticorpi. La scelta di sottoporvisi è volontaria e il costo dell'esame sarà a carico del servizio sanitario regionale, dunque gratuito per i cittadini. La priorità, come stabilito dall'ordinanza regionale, è data ai lavoratori più esposti al contatto con altre persone e dunque al potenziale contagio.