Cronaca

Toscana, 43 persone morte e senza un nome

Sono i cadaveri non identificati dal 2007, anno in cui è stato istituito il registro, ad oggi. In tutta Italia ci sono 1840 casi irrisolti

Storie di emarginazione e solitudine, disperazione che si va spesso a sommare a quella dei congiunti che non hanno risposte di fronte ad una scomparsa.

Oggi a Firenze è arrivata una risposta istituzionale importante, con la firma di un protocollo di intesa che abbraccia l'intera regione: l'accordo è stato voluto fortemente dalla Prefettura del capoluogo toscano e coinvolge il commissario straordinario per le persone scomparse Vittorio Piscitelli ("Un passo importante che vogliamo esportare a livello nazionale"), la Corte d'appello, i rappresentanti di Regione Toscana e Comuni, l'azienda ospedaliera di Careggi, l'Università di Firenze.

Alla firma dell'accordo ha presenziato il sottosegretario all'interno Domenico Manzione, che ha rimarcato l'importanza della volontà di "Dare risposte di dignità umana per chi ormai non c'è più e per gli affetti più stretti".  

Ma come funzionerà la nuova disciplina? In sostanza si stabilisce cosa deve essere fatto e come, quando una persona senza documenti muore in una struttura ospedaliera o quando viene rinvenuto un corpo non identificato. Le notizie dovranno essere condivise tra i vari soggetti coinvolti, formando una banca dati il più possibile completa, da comparare con quella della Ricerca Scomparsi del dipartimento di Pubblica sicurezza.

La cabina di regia, che verrà costituita in Prefettura, acquisirà i dati sui corpi ignoti rinvenuti in Toscana e li trasferirà al Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, in modo da tenere costantemente aggiornato il registro generale dei cadaveri non identificati.