Attualità

Con un boom di certificazioni la parità di genere abita in Toscana

Nel giro di poco più d'un quadrimestre, i certificati rilasciati a siti produttivi toscani sono stati 1.742 con una crescita che sfiora il 90%

L'intervento di Cristina Manetti al "No Gender gap"

Da febbraio 2025 sono 1.742 in Toscana i siti certificati UNI/PdR 125, con una crescita del +88,7 % rispetto a Giugno 2024. La certificazione volta a ridurre il divario di genere nei luoghi di lavoro è dunque decisamente in crescita, e il dato è stato diffuso in occasione della seconda tappa del Road Show itinerante “No Gender Gap. UNI /Pdr 125: la parità di genere nei luoghi di lavoro”, promosso da UNI (Ente Italiano di Normazione) in collaborazione con la Camera di Commercio ed il Comitato Imprenditoria Femminile che si è svolto ieri a Firenze.

Nel report sulla certificazione, per altro, si parla di siti e non di singole aziende perché sono comprese tutte quelle realtà che hanno stabilimenti o sedi nel territorio regionale. Si può ben dire dunque che la parità di genere abita in Toscana.

In un anno, tra i siti certificati a Febbraio 2024 e quelli certificati a Febbraio 2025, le differenze emerse risultano notevoli. A Firenze erano 192 nel 2024 e sono diventati 637 nel 2025. Ad Arezzo erano 38 nel 2024 e sono diventati 120 nel febbraio 2025. A Grosseto erano 23 nel 2024, mentre sono diventati 80. Pisa passa da 74 a 229. La provincia di Massa Carrara cresce da 11 a 57 siti certificati. Livorno da 36 a 154. Lucca da 41 a 179. Pistoia da 16 a 82. Prato da 24 a 86. Siena da 30 a 118.

Per Stefano Sibilio, vicedirettore generale UNI, “per la Prassi di Riferimento UNI/PdR 125 l’adozione di un sistema di gestione per la parità di genere si propone di promuovere e tutelare la diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, misurandone gli stati di avanzamento e i risultati". 

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Numerosi sono stati gli ospiti intervenuti all'iniziativa. Tra questi: Patrizia Alma Pacini (Confindustria Toscana), Cristina Manetti (Capo di Gabinetto Presidenza Regione Toscana), Silvia Russo (Segretaria generale Cisl Toscana), Elena Mocchio (Responsabile Innovazione e Standardizzazione UNI Ente Italiano di Normazione), Benedetta Albanese (Assessora Pari Opportunità Comune di Firenze), Giacomo Cioni (Vicepresidente Confcommercio Firenze), Giuseppe Salvini (segretario generale Camera di Commercio Firenze), Brunella Tarli (segretaria generale Camera di Commercio Firenze).

"Una battaglia culturale"

Come anticipato, ai lavori nel capoluogo toscano sono intervenute anche Cristina Manetti - capo di Gabinetto della presidenza della Regione Toscana e ideatrice de “La toscana delle donne” - e Maria Grazia Maestrelli, consigliera di parità della Regione Toscana.

“La certificazione sulla parità di genere ci aiuta a portare avanti la battaglia culturale per l’affermazione dei diritti e dell’eguaglianza”, ha affermato Manetti nell’intervento conclusivo dell’evento. 

Assieme al welfare aziendale, è uno strumento che contribuisce a far entrare la cultura e la pratica dell’uguaglianza entrare nelle aziende, nelle famiglie”, ha aggiunto ricordando come anche due aziende pubbliche toscane, ovvero l’Asl Sud est e l’Azienda ospedaliera universitaria pisana, abbiano conseguito di recente tale certificazione. 

“I dati toscani – ha spiegato Maestrelli - sono promettenti e il tessuto produttivo mostra un’apertura sempre più evidente rispetto al tema della parità di genere”. 

“Di sicuro – ha aggiunto – la certificazione ha riacceso i riflettori sul tema della presenza delle donne nel mondo del lavoro, sugli aspetti fondamentali per che devono essere affrontati nei luoghi di lavoro, sulla questione della conciliazione che deve diventare però un'esperienza collettiva di uomini e donne, perché la conciliazione non è detto che debbano farla solo le donne”.

“Occorre continuare a lavorare – è stato il monito di Maestrelli - su un cambiamento culturale e strutturale, che va sostenuto attraverso politiche di conciliazione vita-lavoro e interventi che impediscano discriminazioni sempre più intollerabili”.

La Toscana ha conosciuto di recente anche esempi di enti pubblici che hanno ottenuto la certificazione UNI/PdR 125. Toscano, infatti, è il primo comune in Italia ad aver conseguito l’attestazione della prassi di riferimento: Loro Ciuffenna, nell’aretino. Inoltre negli ultimi mesi sono giunte le certificazioni per la parità di genere anche per l’Azienda sanitaria Toscana Sud Est e l’Azienda ospedaliero universitaria Pisana.

La Regione Toscana, attraverso l’assessorato alle pari opportunità, ha lanciato un bando rivolto alle imprese, per aiutarle a formarsi riguardo al percorso per conseguire la certificazione. Il bando ha una dotazione di 400mila euro a valere sul “Fondo per le attività di formazione propedeutiche all'ottenimento della certificazione della parità di genere”, e sul PR FSE+ Toscana 2021-2027.