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Gioco d'azzardo, il 38% dei toscani lo fa

Oltre un terzo dei residenti in Toscana fra 18 e 84 anni, più uomini che donne, dichiara di aver giocato. Dove chiedere aiuto quando diventa malattia

Il 38% dei toscani fra 18 e 84 anni ha giocato d'azzardo. Sono più uomini che donne e principalmente sfidano la sorte con lotteria, scommesse sportive, gratta e vinci ma anche online. I dati sono del 2019, gli ultimi disponibili, e a diffonderli oggi è la Asl Centro in occasione di un evento informativo e di sensibilizzazione sulle ludopatie in particolare tra gli anziani in programma in Mugello, nella Città metropolitana di Firenze.

La problematica è trasversale in tutte le fasce della popolazione, ma assume caratteristiche peculiari nella persona anziana ad esempio rispetto alle tipologie di gioco che vedono in testa bingo e gratta e vinci, mentre fra i giovani vanno per la maggiore scommesse e slot. I più anziani inoltre variano meno, rimanendo ancorati a giochi specifici.

A livello generale il gioco più praticato è il gratta e vinci (72%), quest’ultimo preferito soprattutto dal genere femminile e dalle fasce di maggiore età, seguito da superenalotto (47%), scommesse sportive (21%) praticate prevalentemente dal genere maschile, e lotto (21%).

La ricerca del 2019 si intitola “Il gioco d’azzardo nella regione Toscana. Rapporto di Ricerca integrato sulla diffusione del gioco d'azzardo nella regione Toscana attraverso gli studi Gaps, Espad Italia, Cnr e Ifc (Istituto di Fisiologia Clinica)".

Il gioco d'azzardo patologico, dove chiedere aiuto

Il gioco d'azzardo patologico (Gap) o ludopatia è un disturbo del comportamento, una vera e propria dipendenza pur se non legata all'assunzione di sostanze. Va però trattata con la stessa attenzione, e per superarla serve aiuto da parte di professionisti specializzati. In Toscana la Regione ha attivato anche un numero verde gratuito: è l'800 88 15 15 ed è attivo dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì.

Per chi preferisce scrivere, è a disposizione una email: è ascolto.giocodazzardo@regione.toscana.it. Diffusi sul territorio regionale sono poi i Servizi per le Dipendenze (SerD) a disposizione di chi accusa il disturbo ma anche dei suoi familiari. L'assistenza è prestata dai professionisti nel totale anonimato.