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Numeri in crescita per donazioni di organi e trapianti

In aumento in Toscana sia il numero dei trapianti sia l'indice di generosità dei toscani, al 62 per cento, superiore alla media nazionale

Una sala operatoria

Alla vigilia della Giornata nazionale donazione e trapianto di organi e tessuti (24 Aprile), la Rete Donazione Trapianti della Regione ha diffuso alcuni numeri che confermano la disponibilità di molti toscani alla donazione.

Nei primi tre mesi del 2022 i trapianti singoli sono stati 83, superando il risultato già ampiamente positivo (77) raggiunto nello stesso periodo del 2021 e in crescita rispetto agli anni precedenti. Aumenta anche il rapporto tra donatori e popolazione residente, che sale da 47 a 51, confermandosi più elevato rispetto alla media nazionale. Inoltre, si contano 107 cittadine e cittadini che in questi primi tre mesi del 2022 hanno deciso di donare almeno un organo o i propri tessuti.

Per quanto riguarda il cosiddetto indice del dono, per il Centro Nazionale Trapianti quello dei toscani è al 62 per cento, al di sopra della media nazionale (59,23%). Si tratta di un indice fotografa l'impegno dei Comuni italiani nel servizio di registrazione della volontà dei cittadini riguardo alla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d'identità.

Nel report Livorno e Firenze figurano tra le prime dieci grandi città (più di 100mila abitanti) a livello nazionale: la città labronica di piazza al terzo posto italiano e Firenze al decimo.
Tra tutti i comuni medio grandi d’Italia (da 30mila a 100mila abitanti), Camaiore è in 5° posizione e Sesto Fiorentino al 7° posto. Vernio (Prato) è la quarta città italiana nella classifica dei comuni medio piccoli (da 5 a 30mila abitanti).

Nell’ultimo anno, inoltre, il 20% del patrimonio donativo del sistema sanitario regionale è stato oggetto di attività di trapianto in altre regioni, soddisfacendo le richieste della programmazione nazionale.

“I traguardi raggiunti dalla Rete – ha sottolineato Adriano Peris, coordinatore regionale della Rete Trapianti - sono stati possibili perché il sistema di donazione e trapianto si basa su un servizio sanitario regionale solido e organizzato per reti cliniche. La vera innovazione di questi ultimi anni che ci ha permesso di consolidare i risultati è stata la condivisione dei percorsi clinico-assistenziali in cui sono compresi i trapianti”.

"La Toscana è stata la prima Regione in Italia ad aver prontamente deliberato un programma regionale trapianti - ha ricordato l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - e il nostro modello a rete ci consentirà di rafforzare le attività garantendo maggiore omogeneità dei percorsi assistenziali e di assicurare un migliore collegamento tra le strutture di alta specializzazione chirurgica presenti nelle Aziende Ospedaliero Universitarie, le strutture specialistiche e le rispettive specialità d'organo presenti all'interno degli ospedali”.

“La Toscana testimonia ancora una volta di essere una terra di altruismo, che sa riconoscere il valore della vita e che sta dalla parte della scienza”, ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha inteso ringraziare "tutti i professionisti e operatori della rete regionale trapianti”.