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Caro energia, a rischio 7.800 aziende del terziario

In Toscana temono di dover chiudere i battenti migliaia di imprese di commercio, turismo e servizi. In bilico ci sono 20.000 posti di lavoro

Tsunami caro energia sul terziario toscano in cui sono a rischio sopravvivenza quasi 7.800 imprese di commercio, turismo e servizi, oltre a 20.000 posti di lavoro: è il quadro a tinte fosche dipinto dall’ultimo osservatorio congiuntale sulle imprese del terziario condotto da Format Research per conto di Confcommercio Toscana.

Secondo lo studio, la crisi delle forniture energetiche in Toscana colpisce 3 imprese del terziario su 4, e la metà di queste ritiene insufficienti le misure prospettate per ridurre l’impatto economico del caro energia come spegnere le insegne luminose e le apparecchiature non necessarie. Gli imprenditori, piuttosto, reclamano supporti strutturali. 

Sul fronte dell’occupazione, dopo una fase di miglioramento, la fine dell’anno dovrebbe riportare un lieve peggioramento dell’indicatore, in linea con la tendenza nazionale. Quanto a liquidità si vede invece qualche schiarita, ma dopo oltre due anni di crisi sono sempre di più le imprese che faticano a far fronte da sole al proprio fabbisogno finanziario. 

Crolla anche la richiesta di credito, anche se il 68% di chi si rivolge alle banche per chiederlo lo ottiene per intero. Del resto, se il 37% circa delle imprese aveva programmato di effettuare investimenti nel corso del 2023, almeno un terzo sarà costretta a rinunciarvi a causa degli aumenti abnormi di materie prime ed energia.

L'analisi

“L’osservatorio ci restituisce un quadro allarmante che denunciamo da tempo – sottolinea il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano – e l’assurdo è che stiamo lavorando: la gente è tornata nei negozi, i turisti sono tornati nelle nostre città. Eppure, nulla basta a ripianare i costi di gestione sempre più alti".

I ricavi, prosegue Cursano, sono azzerati o quasi e la crisi si sta trasferendo sul piano occupazionale: "20mila occupati in meno - sottolinea - sono 20mila famiglie che in Toscana rischiano di perdere la loro fonte primaria di reddito. A queste si aggiungono le famiglie dei titolari delle 7.800 aziende a rischio chiusura".