Politica

Tredici regioni al centrodestra e sette al centrosinistra

In Emilia Romagna ha vinto il governatore uscente ma in Calabria la vittoria è andata al centrodestra. Riflettori sulle Regionali in Toscana di Maggio

Le elezioni regionali 2020, distribuite in date diverse nell'arco dell'anno, sono diventate a tutti gli effetti un test per la politica nazionale. La riconferma alla guida dell'Emilia Romagna del governatore uscente Stefano Bonaccini, sostenuto dal centrosinistra, con più del 51 per cento dei voti, dà stabilità al governo giallorosso e rilancia il Partito Democratico anche se, con la vittoria in Calabria dell'azzurra Jole Santelli, di fatto il centrodestra si è aggiudicato il governo di una regione in più, la tredicesima, contro le sette governate attualmente dalla coalizione avversaria.

Sale quindi l'attenzione sulle prossime elezioni regionali, prima fra tutte quelle in Toscana del prossimo Maggio (le altre regioni al voto sono Veneto, Campania, Liguria, Marche Puglia e, forse, Valle d'Aosta).

In Toscana il centrosinistra ha già lanciato da prima di Natale il suo candidato presidente, l'attuale presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, mentre il M5s ha votato su Rousseau la scorsa settimana, decretando candidata presidente la consigliera regionale uscente Irene Galletti. Fra i principali competitor manca quindi solo il centrodestra, in particolare la Lega, a cui spetterebbe - per accordi interni con Fratelli d'Italia e Forza Italia - l'indicazione del candidato nella terra di Dante. Matteo Salvini ha dichiarato in più occasioni che avrebbe aspettato l'esito delle regionali in Emilia Romagna per la fatidica scelta. Alla luce della sonora sconfitta riportata in terra emiliano-romagnola, il nodo appare ancora più difficile da sciogliere.